Sentire e pensare: Emozioni e apprendimento fra mente e cervello (Italian Edition) by Carlo Cristini & Alberto Ghilardi

Sentire e pensare: Emozioni e apprendimento fra mente e cervello (Italian Edition) by Carlo Cristini & Alberto Ghilardi

autore:Carlo Cristini & Alberto Ghilardi [Cristini, Carlo & Ghilardi, Alberto]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788847010680
Amazon: 8847010683
editore: Springer
pubblicato: 2008-11-03T00:00:00+00:00


Aspetti metodologici

Dal punto di vista metodologico lo studio delle emozioni è limitato dalla difficoltà di indurre stati emozionali puri. Sono stati sviluppati svariati paradigmi per evocare ed indagare le risposte emozionali, per quanto è lecito pensare che il vissuto mentale delle emozioni da essi evocate non sia ricco quanto quello suscita-to dagli eventi emotigeni quotidiani. Le emozioni ‘di laboratorio’ vengono indotte presentando ai soggetti sperimentali espressioni facciali, suoni, parole, immagini o filmati a contenuto emozionale o richiedendo compiti di autoinduzione di stati emotivi (come per esempio ricordare eventi del passato). Manipolando questi tipi di stimoli si tenta di provocare stati emozionali di diversa intensità. È così possibile misurare la variazione delle risposte fisiologiche ad essi correlate o, tramite le tecniche di neuroimaging, le modificazioni dell’attività neuronale da essi indotte. Uno dei paradigmi più frequentemente applicati ricorre all’utilizzo delle espressioni facciali, in grado di evocare facilmente risposte affettive grazie alla prerogativa del volto di veicolare stati emotivi.

Alcune emozioni possono essere suscitate con maggiore facilità di altre ed i correlati fisiologici loro associati risultano tanto stabili da favorirne lo studio sperimentale. Per questo motivo la comunità scientifica ha rivolto su esse più che su altre i propri interessi di ricerca. È questo il caso della paura, lo studio della quale ha assunto un ruolo paradigmatico per una più generale comprensione dei processi emozionali.

Nell’ambito della neurofisiologia animale, lo studio della paura fa spesso ricorso a un paradigma sperimentale ispirato ai costrutti del condizionamento classico. Tale paradigma, noto come condizionamento alla paura, consiste nell’associare uno stimolo doloroso (per esempio una scossa elettrica) ad uno stimolo neutro (per esempio un suono): l’animale, dopo ripetute presentazioni dei due stimoli insieme, viene condizionato a manifestare alla semplice comparsa dello stimolo neutro la risposta di paura normalmente associata allo stimolo elet-trico. Anche l’indagine nell’ambito della neurofisiologia umana ricorre spesso a questo paradigma, impiegando ovviamente stimoli meno invasivi.

8 Neurofisiologia delle emozioni

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Cenni storici sulle teorie delle emozioni

Secondo il senso comune, le risposte fisiologiche associate agli stati emozionali sono conseguenza dell’attività cognitiva che identifica l’emozione (tremo perché ho paura; piango perché sono triste ecc.). Alla fine del XIX secolo William James (1884), filosofo e psicologo, rovesciò questa concezione descrivendo le emozioni come il risultato, e non la causa, delle reazioni periferiche dell’organismo generate dalla comparsa dello stimolo emotigeno. Insieme a Carl Lange sostenne che l’esperienza emozionale cosciente consiste nelle sensazioni provoca-te sia dai movimenti corporei (come la fuga) sia dalle reazioni fisiologiche (come la variazione della frequenza cardiaca, del ritmo respiratorio, della sudorazione ecc.). Per James proviamo paura non perché vediamo uno stimolo pericoloso, ma come conseguenza del fatto che il cuore comincia a battere più forte e istintiva-mente cerchiamo di scappare. Alcuni degli aspetti della teoria di James-Lange sulle emozioni sono stati in seguito rielaborati ed estesi da Stanley Schachter (1964) e, più recentemente, da Antonio Damasio (1994; 1999). Se-condo questa linea di pensiero, l’esperienza emotiva cosciente sarebbe il risultato del modo in cui il nostro cervello interpreta le risposte organiche evocate dagli stimoli emotigeni.

Nella prima metà del XX secolo,



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